Vera ambasciatrice della musica tradizionale Bretone, la Banda di Cornamuse della Marina Militare Francese è parte della marina nazionale che rappresenta non soltanto in Francia ma anche all’estero. I suoi musicisti, giovani marinai reclutati in seno alle migliori bande di cornamuse della Bretagna, si succedono dal 1952 per portare fieramente i colori della marina nazionale.

Giappone, Australia, Canada, Stati Uniti, India, Messico, Cile Brasile, Svezia, Norvegia, Spagna, Germania, Belgio, Nuova Caledonia, Tahiti, Antille, Italia, Gran Bretagna e, ovviamente, tutti i paesi del pianeta Celtico… Ovunque risuonano le sonorità più marine di tutte le bande di cornamuse della Bretagna.

Dal 2001 e con la fine del servizio militare, la banda è costituita da musicisti professionisti che si impegnano nella marina nazionale: essa è composta da 30 suonatori, reclutati attraverso audizioni tra le migliori bande di cornamuse della Bretagna. Il suo repertorio, continuamente rinnovato, è costituito da composizioni e da brani tradizionali arrangiati.

La banda di esibisce in sfilate e concerti dal mese di marzo al mese di novembre su tutte le scene e in numerosi festival per la felicità di un pubblico sempre più caloroso.

Essa è composta da tre tipi di strumenti (cornamuse, bombarde, rullanti/tamburi) ed è diretta dal “Penn Soner”, al momento Christophe Le Govic, un giovane timoniere democraticamente eletto dai suoi compagni per tutta la durata della stagione. Il mantenimento della disciplina è affidato al “Penn Bagad”, attualmente il Maggiore Philippe RENARD, vero regista e direttore artistico della formazione.

Dal 2008, la banda ha uno statuto associativo, è membro della federazione dei club sportivi ed artistici della Difesa e nel 2010 è stata elevata al rango di Ambasciatrice culturale della Bretagna e ricompensata dall’Accademia della Marina per il suo lavoro.

“Da sempre sulle navi, comprese quelle della Compagnia delle Indie, si imbarcavano due o tre suonatori di cornamusa e di bombarda per ridare morale e coraggio agli equipaggi costituiti in gran parte di Bretoni”, racconta Claude Charbonneau, autore del libro omaggio “Le bagad de Lann-Bihoué, 50 anni al servizio della Reale, della Bretagna e della Francia”.